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Crackers con patè di fegato grasso d’oca e gelatina di Picolit

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Vi devo confessare di avere una passione per il patè di fegato grasso di oca così, quando ci concediamo una gita in Francia,  non perdo l’occasione per acquistarne po’.  Non ho bisogno di un evento speciale per soddisfare questo capriccio, ma cerco di godermi al massimo il momento in cui decido di aprire la confezione e lasciare che il gusto, l’olfatto e la vista siano completamente sommersi dal piacere che questo cibo sublime sa regalare. Ma il patè, si sa, va assaporato su di un crostino di pane o dei crackers e io sicuramente non mi lascio rovinare la festa da crackers confezionati. Quindi mi metto all’opera e li preparo da me :)

Questa volta il piacere si è amplificato grazie ad un ingrediente specialissimo, la Gelatina di Picolit di Livio Pesle distribuita in Italia dalla D&C  che accompagna perfettamente con la sua dolcezza e i suoi sorprendenti sapori e profumi, il patè di fegato grasso di oca o di anatra. Si tratta di una meravigliosa gelatina di vino, in questo caso il Picolit appunto. Il Picolit è un vitigno autoctono, piuttosto raro in quanto presente solo su ristretti territori della collina  friulana orientale. Prodotto esclusivo già nella sua forma vinicola, trasformato in gelatina offre un piacere che diventa  irrinunciabile per momenti davvero speciali.

Per preparare i “Crackers” occorrono:

 250 gr di farina 00

125 ml di acqua

4 gr di lievito liofilizzato pronto all’uso o 15 gr di lievito di birra fresco

25 ml di olio extra vergine + quello per pennellare i crackers

sale

1 cucchiaino di zucchero

Porre la farina con il lievito, il sale lo zucchero e i 25 ml di olio nella ciotola della planetaria (o sulla spianatoia) e cominciare a mescolare (se si utilizza il lievito fresco scioglierlo prima in poca acqua tiepida). Unire poco per volta l’acqua fino a quando l’impasto sarà omogeneo e continuare a lavorarlo per far sì che sia elastico e liscio. Lasciare lievitare coperto in luogo tiepido fino a che sarà raddoppiato quindi stendere in sfoglie di pochi mm (io con la macchina a mano arrivo al 5) e adagiarle sulla teglia foderata di carta forno.

 

Ritagliare in quadrati con l’aiuto di una rotella dentata, bucherellare con la forchetta spennellare con poco olio e cospargere di poco sale (i ritagli tolti prima di condire si impastano di nuovo e si stendono di nuovo senza sprecare niente). Infornare a 200° fino a doratura lasciando il forno appena socchiuso.

Naturalmente potranno essere aggiunti aromi, erbe, formaggi secondo il proprio gusto e l’utilizzo. Come accompagnamento al patè ho scelto di lasciarli neutri.

Bon appétit

 

 

 


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